I valori medi dipendono dall’età, tendono infatti ad aumentare con il passare degli anni. La media comunque si attesta intorno ai 100-140 mmHg per la sistolica e 60-90 mmHg per la diastolica.
**** L’ipertensione non è una malattia, bensì un sintomo, la cui causa va dunque indagata. In alcuni casi infatti è secondaria ad altre patologie congenite od acquisite (ai reni, surreni, vasi, cuore, sistema endocrino, ecc.), ma nella maggior parte dei casi non ha una causa precisa, essendo dovuta a una serie di disfunzioni a più livelli, tra i quali la sindrome metabolica che rappresenta quella predominante. A volte c’è una tendenza familiare, ma comunque, anche in tal caso, va indagata la causa. Non è mai, infatti, una “malattia di per sé”. Essa va effettuata dal medico, oppure da soli, ma in ogni caso vanno osservate alcune regole. Innanzitutto è bene premettere che la nostra pressione è influenzata dai livelli di cortisolo, che è l’ormone dello stress, e la misurazione stessa può essere fonte di ansia. Di conseguenza, va effettuata in una situazione di calma, respirando a fondo, facendo almeno 3 misurazioni, il tempo per abituare la mente a tale manovra. Il gomito va posto all’altezza del cuore, il fonendoscopio alla piega del gomito, il bracciale sopra di essa, e devono essere allentati gli indumenti che possono stringere il braccio. Dunque non braccia a penzoloni, non gambe incrociate. Né parlare mentre la si misura. Non va effettuata dopo lo sport, o dopo momenti di eccitazione (un aumento di adrenalina può alzare i livelli pressori), in una temperatura neutra se possibile (il freddo costringe le arteriole e può alzarla un po’), ed è sconsigliabile la misurazione dopo aver bevuto caffè, o altre sostanze eccitanti o zuccherine (i livelli di glicemia possono influenzare), o dopo pasti abbondanti. Talvolta il medico la misurerà ad ambedue le braccia, perché una marcata differenza può avere un significato di rischio cardiovascolare, come ad esempio una certa rigidità delle arterie. Sarebbe utile avere a disposizione almeno 10 minuti di calma prima di misurarla. Ci sono dei cibi che assunti regolarmente possono aumentare la pressione, come la liquirizia, e i cibi eccessivamente salati, gli zuccheri, i carboidrati raffinati, o piante come ginseng e guaranà, o sostanze come caffè e alcol, o il fumo. Oltre a una dieta eccessivamente salata, la sedentarietà, e anche alcuni farmaci. Sintomi. L'ipertensione si può accompagnare a sintomi come cefalea occipitale, vampate, vertigini, acufeni, alterazioni della vista, emorragie nasali, ma tali sintomi possono mancare, soprattutto se non è eccessivamente alta, per cui è bene ogni tanto sottoporsi a controlli per la misurazione. Dicevamo che in molti casi la pressione è influenzata dall’ormone dello stress, il cortisolo, e da neurotrasmettitori come adrenalina, noradrenalina ed altri, tutti generati da uno stato di allarme. Il corpo, in tali casi, avvertendo un pericolo, aumenta la pressione per irrorare maggiormente gli organi che servirebbero alla difesa eventuale, tipo fuga o combattimento. Dunque, cuore, muscoli, con aumento del battito cardiaco, delle frequenza respiratoria e tensione muscolare, insieme a uno stato di iper-vigilanza (che a lungo andare può portare ad insonnia), diminuzione dell’appetito, mentre vengono parzialmente inibiti i sistemi che al momento non servono, come l’apparato digerente, che diminuisce la sua funzione (nessuno mangerebbe in una situazione di allarme acuto), o si svuota più velocemente (con diarrea, il che fa assorbire meno le sostanze nutritive), ma al contempo aumenta l’acidità dello stomaco (a causa dell’aumento di cortisolo e adrenalina). A livello cerebrale può diminuire la capacità di apprendimento (il che è dannoso soprattutto nei bambini, ma se lo stress perdura, anche adulti possono incorrere a deficit cognitivi, nel tempo), e gli ormoni subiscono disfunzioni, ad esempio gli ormoni della tiroide e gli ormoni sessuali, con alterazioni del ciclo e della fertilità, a lungo andare. Per quanto riguarda i neurotrasmettitori, che sono collegati uno all’altro, è ovvio che se aumentano quelli pronti all’emergenza, come il GABA, che aumenta nell’ansia, ma non solo, ciò avrà ripercussioni sugli altri neurotrasmettitori, con danni agli organi per la loro disfunzione. CAUSE E TERAPIA: Per tutto ciò, oltre ad indagare le cause fisiche, in primis la sindrome metabolica, è fondamentale avere un quadro di insieme e riportare l’organismo a uno stato di equilibrio non solo fisico ma anche, e soprattutto, psichico. La terapia sarà di conseguenza improntata non solo all’assunzione della pillola per abbassare una pressione elevata, ma a capire le cause e affrontarle a tutti i livelli, perché come tutti i sintomi, è razionale e saggio non accontentarsi di “silenziarli”, lasciando che eventuali concause progrediscano indisturbate (che porterebbero solo all’aumento di assunzione di altri farmaci, sempre diretti ai sintomi), ma fare in modo che tutto il corpo non debba più ricorrere o subire tale aumento pressorio, perché si è raggiunto uno stato di equilibrio, agendo a vari livelli: organi, psiche, dieta, movimento, stile di vita. Ciò, con tutti tipi di terapie scelte: convenzionali e non. Dall'articolo della Dottoressa Ugolini , Medico-chirurgo, psicoterapeuta, floriterapeuta, omeopata. ***§***§*** In ogni situazione, prevenzione e superamento di disturbi, è fondamentale l'aumento di antiossidanti assunti dal cibo e loro eventuale integrazione, l'assunzione costante di liquidi, attività fisica giornaliera adeguata, l'osservanza di orari regolari, il tenere lontano lo stress e il mantenimento di un umore sereno. Bioenergetica e/o altre pratiche saranno utili per riportare l'organismo e l'emotività in equilibrio. Il bravo medico omeopata/olistico saprà andare oltre il placare il sintomo, indagando le cause dell'ipertensione e saprà risolverle trattandole alla base. Nel frattempo e in attesa del medico, Aconitum Napellus può risultare utile per ipertensione, tachicardia, palpitazioni così come per altro dell'Apparato cardiocircolatorio, del Sistema nervoso, dell' Apparato digerente. ********* Visita: - Andare-Oltre - Infuso di antiossidanti intatti dalle foglie dell'ulivo: dove trovarlo. Ogni informazione relativa alla salute non deve essere intesa come sostitutiva del parere e prescrizione del proprio medico di fiducia.
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![]() I polifenoli sono molecole organiche prodotte dal metabolismo secondario delle piante, ma anche da funghi e animali ed hanno una notevole importanza nella nostra alimentazione oltre che in campo farmacologico; ognuno di essi contribuisce a tutelare la salute dell’organismo umano. Si tratta di un'ampia gamma di sostanze organiche naturali particolarmente conosciute per la loro azione positiva sulla salute umana. Sono infatti noti anche con la formulazione di "Vitamina P". I più diffusi sono i flavonoidi, i tannini, le lignine, gli antrachinoni e le melanine. Dal punto di vista chimico sono molecole composte da più cicli fenolici condensati. In base alla loro struttura chimica vengono distinti in tre diverse classi: i fenoli semplici, i flavonoidi, i tannini. I polifenoli, caratterizzati, come indica il nome, dalla presenza di più o meno complessi gruppi fenolici, costituiscono una famiglia di quasi 5000 molecole organiche naturali, seminaturali o sintetiche presenti nel mondo vegetale I composti fenolici si dividono in diverse classi a seconda della loro struttura chimica. (la quercitina fa parte dei fenoli); I composti flavonici in tre grandi famiglie (fenoli, tannini, flavonoidi) e in sottocategorie (catechine cinarina isoflavonoidi stilbeni lignani melanine) Polifenoli: a cosa servono? Sono tante le proprietà benefiche ascritte ai polifenoli ma essendo composti molto vari suddivisi in gruppi e sottogruppi va ricordato che ogni gruppo di fenoli ha diverse peculiarità e apporta benefici a differenti parti dell’organismo. In via generale si può dire che i polifenoli hanno tutti le seguenti capacità:
Infuso di foglie d'olivo Olife Polifenoli: dove trovarli?
![]() Tutto sui radicali liberi, cosa sono e come combatterli. Sono la causa dell’invecchiamento dell'organismo e delle rughe Radicali liberi: cosa sono? La produzione di radicali liberi è un processo fisiologico naturale che è necessario per il benessere del nostro organismo: aiutano infatti ad eliminare agenti patogeni dal corpo come i virus e i batteri e stimolano le funzioni del sistema immunitario. Quindi si può dire che una adeguata produzione di radicali liberi è fondamentale per il nostro benessere e per mantenere il corpo umano in salute. Il problema si pone quando si producono troppi radicali liberi. L’altra cosa da sapere è che diversi studi dimostrano che questa capacità di auto protezione inizia a perdere di efficacia superati i 35 anni di età. Una riduzione nella produzione interna di antiossidanti non sarebbe più in grado di ostacolare gli effetti collaterali provocati da un sovrannumero di radicali liberi. Ma quali sono questi effetti negativi? Gli studi a riguardo sono parecchi ed i risultati non sono di certo rassicuranti: cancro, obesità, cataratta, morbo di Parkinson, invecchiamento… Perché i radicali liberi aumentano? le cause che possono favorire l’aumento dei numero di radicali liberi presenti nel tuo organismo fattori ambientali e fattori endogeni: l’inquinamento atmosferico, l’utilizzo di droghe, alcool e farmaci, situazioni di stress psico-fisico intenso e prolungato nel tempo, l’esposizione a raggi ultravioletti o radiazioni ionizzanti. Tra i fattori endogeni: il trasporto di elettroni nei mitocondri (produzione aerobica di energia), le reazioni di Beta-ossidazione all’interno dell’organismo (ossia quando metabolizziamo gli acidi grassi) e la metabolizzazione di varie sostanze tossiche. Radicali liberi come combatterli? Sicuramente con una corretta alimentazione. La formazione dei radicali liberi si può combattere, ma non fermare. Si contrastano ad esempio mediante gli antiossidanti, che si assumono attraverso l’alimentazione con cibi ricchi di vitamine come A, C ed E di beta-carotene o di selenio, oppure attraverso un vita sana, priva di fumo, alcool e con una buona quantità di attività motoria. L’alimentazione gioca un ruolo importantissimo per contrastare i radicali liberi. Ecco alcuni consigli legati alla alimentazione e alla conduzione di uno stile di vita sano che può contribuire a limitarne la produzione e quindi gli effetti negativi ad essa associati. L'alimentazione contro i radicali liberi deve svolgere funzione antiossidante Alcune tra le principali sostanze con azione antiossidante si trovano proprio negli alimenti freschi. Ad esempio la Vitamina E liposolubile si trova
Vitamina C - Betacaroteni - Polifenoli - Selenio - Coenzima Q10 - Rame Radicali liberi e invecchiamento cutaneo. La produzione di radicali liberi provoca l’invecchiamento della pelle e in generale un invecchiamento del copro che può portare a problemi di salute. In particolare, l’invecchiamento della pelle può essere dovuto a:
Radicali liberi e sport. Durante un esercizio fisico il consumo di ossigeno può aumentare anche di 20 volte rispetto a una situazione di normalità. L’aumento del flusso di ossigeno soprattutto a livello muscolare, è fondamentale per soddisfare le richieste energetiche ma fa crescere notevolmente anche la produzione di agenti ossidanti. In caso di scarsa preparazione fisica, una eccessiva attività fisica può causare una tale produzione di radicali liberi che supera le capacità di difesa dell’organismo. Questo causa un danno alle cellule dei muscoli causando il tipico dolore post allenamento. Al contrario, l’attività sportiva regolare e adeguata all’età e alla preparazione atletica, provoca un aumento delle difese endogene contro i radicali liberi: per questo svolgere una giusta attività sportiva mantiene giovani! (Fonte : Tuttogreen https://www.tuttogreen.it/radicali-liberi-ecco-la-guida-che-ti-insegna-a-difenderti/) ______________________________________ La maggior funzione anti radicali liberi dalla pianta dell'ulivo grazie al metodo di estrazione scoperto da Livio Pesle. Le foglie dell'ulivo contengono i più potenti antiossidanti della pianta ed in misura notevolmente maggiore rispetto alle olive e all'olio extra vergine eccessivamente ricco di lipidi/grassi e calorie. In particolare il marchio OLIVUM®, recente scoperta certificata, è l'unico metodo che riesce ad estrarre integre le loro proprietà rendendole immediatamente biodisponibili per noi. In Olife troviamo infatti il 93% (+ fiori di Calendula) di antiossidanti e di altre molecole benefiche intatte! (70ml giornalieri dell'infuso hanno le stesse proprietà di 2 lt. di Olio Extravergine fresco e solo 28 calorie rispetto alle 18.000 di quella quantità di olio) Per ulteriori informazioni ![]() "Per favore, hai cellule beta; proteggile. Hai la conoscenza e hai il potere. Ridurre lo zucchero nella tua dieta potrebbe cambiarti la vita. E se riduci lo zucchero nella tua dieta, utilizzerai i tuoi pasti così come erano destinati: .. per alimentarti verso la grandezza." Dottoressa Jody Stanislaw, Avendo convissuto con il diabete di tipo1 dall'età di sette anni, ha dedicato la sua carriera ad aiutare gli altri con il diabete di tipo 1. Dai suoi oltre 30 anni di esperienza, insegna informazioni che cambiano la vita su come gestire con successo il Tipo 1 che la maggior parte dei medici non ha mai appreso e che i milioni di persone alle prese con il Tipo 1 hanno un disperato bisogno di sapere. 1) Proteine da affiancare ai carboidrati nella colazione 2) Idratati, bevi acqua se hai voglia di zuccheri 3) Utilizza carboidrati fatti anche in casa privi di zuccheri, a basso contenuto di carboidrati nocivi *** "Lo zucchero si nasconde ovunque nella dieta odierna ampiamente accettata, ma nel frattempo i suoi effetti devastanti stanno creando più morti che incidenti automobilistici. In questo discorso illuminante, la Dottoressa Jody Stanislaw, un medico naturopata che ha studiato gli effetti negativi dello zucchero da quando le fu stato diagnosticato il diabete di tipo 1 all'età di 7 anni, ci immerge in come gli effetti negativi ...... (CONTINUA A LEGGERE) |
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